La sede
Deruta è una cittadina umbra che dista circa 15 km da Perugia e che conta una popolazione di poco più di 10.000 abitanti (i derutesi) distribuita su un territorio esteso 44km² e suddiviso in otto frazioni (Casalina, Castelleone, Fanciullata, Pontenuovo, Ripabianca, San Nicolò di Celle, Sant'Angelo di Celle e Viale).
Le origini di Deruta rimangono in parte oscure, come dimostrano le diverse denominazioni che la cittadina ha assunto nel corso del tempo: Ruto, Ruta, Rupta, Direpta, Druida. Certo è però il suo antico legame con Perugia, di cui è sempre stata un valido baluardo a Sud, verso Todi, ruolo del quale è tuttora testimonianza il suo aspetto di castello fortificato.
Nel XIII secolo Deruta ha un proprio statuto, seguito, nel 1465, da un nuovo documento in volgare che prevede la presenza nel castello, oltre che di un podestà inviato da Perugia, di quattro "boni omini", eletti tra gli abitanti. Nella seconda metà del 1400 gli abitanti della cittadina vengono sterminati dalle pestilenze, tanto da comportare una riduzione della cinta muraria. Inoltre, durante la Guerra del Sale (1540), Deruta, che si era schierata contro il Papa, subì saccheggi e devastazioni. L'assoggettamento di Perugia alla Chiesa portò anche alla cittadina un lungo periodo di pace, durante il quale si ebbe nella cittadina il massimo sviluppo della lavorazione della maiolica artistica, attività che, nel corso dei secoli, ha fatto conoscere Deruta nel mondo.
Accedendo al centro storico di Deruta dalla Porta di S. Michele Arcangelo (la porta principale, le altre due sono dette Porta Perugina e Porta del Borgo o Tuderte) sono subito visibili testimonianze di antiche fornaci. Sulla piazzetta Biordo Michelotti si affacciano le sobrie linee romanico-gotiche della chiesa di S. Arcangelo. Di fronte è situata la Fontana, a pianta poligonale, realizzata dai quinqueviri del Comune nel 1848.
Subito dopo si apre Piazza dei Consoli, dove si trova il Palazzetto Municipale del 1300, nell'atrio del quale sono raccolti reperti archeologici, neolitici ed etruschi. Il palazzo ospita, inoltre, la Pinacoteca e il Museo della Ceramica. Nella prima si trova un'importante raccolta di dipinti provenienti dalle chiese di S. Francesco, di S. Antonio, dei Defunti di Ripabianca e dall'ospedale di S. Giacomo, e una parte della ricca collezione di Lione Pascoli. Si possono ammirare, tra gli altri, dipinti dell'Alunno, del Baciccio, dello Stendardo, dell'Amorosi, di Fiorenzo di Lorenzo e un Guido Reni. Nel secondo si possono ammirare magnifiche opere in ceramica di epoca compresa tra il periodo arcaico e i nosti giorni.
Di fronte al Palazzo Municipale è la chiesa di S. Francesco, in stile gotico, dall'interessante interno. Attiguo alla chiesa si trova l'ex convento francescano con un antico chiostro. In fondo alla stretta via Mastro Giorgio sorge la chiesa di S. Antonio, che conserva significativi affreschi di Bartolomeo e Gian Battista Caporali.
All'altezza di piazza Cavour si trova la piccola chiesa della Madonna del Divino Amore, oggi nota col nome di Madonna della Cerasa. Lungo la via Tiberina si incontra la piccola chiesa della Madonna delle Piagge del 1601, la cui facciata è ornata da una bella maiolica. Nei pressi di questa chiesetta è visitabile un interessante Museo di maioliche.